venerdì 27 dicembre 2013

l'incredibile Vernon Blake !


Una delle più influenti personalità nella scena ciclistica inglese, a cavallo tra 800 e 900 è stato Vernon Blake.
Era un talento stupefacente, e non solo in ambito ciclistico ( sia come atleta che come cicloturista ) ma anche come scienziato, pittore, scultore, critico d'arte, scrittore, ingegnere, inventore ,linguista, viaggiatore ed alpinista !!
Una vera figura d'altri tempi e che forse oggi non potrebbe più esistere, ma andiamo per ordine...
Blake nasce nel 1875 e viene educato presso il King's College e L'University College di Londra dove si specializza in chimica e fisica.
E' uno dei soci più importanti del North Road Cycling Club mentre è ancora teenager.
Nel 1894 vince la Anfield Cycling Club Race , corsa lunga 100 miglia.
In questi anni Blake viaggia, ovviamente in bici, da Londra a Costantinopoli e ritorno un viaggio di circa 4800 km !
Fu anche un abile alpinista, con all'attivo molte prime ascese in Inghilterra e sulle alpi francesi.
Quando aveva 21 anni precipitò mentre si arrampicava sul gruppo del Monte Bianco e si ferì ad un polmone con la picozza.
Durante la convalescenza nel sud della francia, studiò pittura e venne accettato nella prestigiosa Slade School of Art di Londra.







Successivamente fece moltissimi viaggi , sempre in bici, attraverso l'Europa ed il medio oriente.






Vernon aveva un incredibile talento nell'apprendere le lingue e si racconta che fosse in grado di parlare 14 differenti idiomi, spaziando dal francese all'arabo.
Travestito da arabo fece persino un viaggio, risalendo il Nilo, sino a Khartoum, capitale dell'attuale Sudan, viaggio molto rischioso anche in quell'epoca....
Tornato nel Vecchio Continente si stabilì a Parigi dove studiò pittura con Matisse, e dove incontrò Marie Bonnin che diventerà sua moglie.
Si trasferirono a Firenze dove visse come pittore e scultore.
Nel 1907 divenne direttore della British Academy di Roma.
Nel 1910 tornarono a Parigi dove incontro Vèlocio ( altro importantissimo personaggio del panorama ciclistico francese di cui parleremo in un prossimo post ) e lo accompagnò nelle sue numerose maratone ciclistiche, di cui scriveva come corrispondente dalla Francia per Cycling, eminente rivista Inglese.





Preferiva usare biciclette dotate di catena flottante, il massimo in fatto di semplicità, un sistema che prevedeva 2 o 3 corone anteriori ed un mozzo giroruota posteriore con un pignone per la pianura ed uno per la salita , consentendo così 4 o 6 velocità.
La maggior parte dei cicloturisti, incluso Vèlocio (che anzi era un innovatore e studiò diverse soluzioni di deragliatore) cambiarono utilizzando i nuovi sistemi di deragliamento così come si rendevano disponibili.







Nel 1920 Blake viveva nel villaggio di Les Baux nel sud della Francia, con la moglie ed i figli ed in quei luoghi era solito percorrere le sconnesse strade di montagna con una bicicletta dotata di grossi pneumatici e freni cantilever di suo disegno !!!
Era molto, molto simile ad una moderna mountain bike !!!!
...guardate bene la prima foto....





Lavorando come scultore gli vennero commissionati molti lavori per i memoriali della prima guerra mondiale, in molti villaggi del sud della Francia.
Purtroppo però, la sua salute va peggiorando, soffre di frequenti febbri e lavorando perde l'uso dell'occhio destro a causa di una scheggia di marmo.


                                           uno dei suoi ultimi lavori.


Muore nel 1930 a soli 54 anni.....
mi piace ricordarlo come uomo d'ingegno, artista, che forse inventò la Mountain Bike.....






martedì 17 dicembre 2013

Il Cit...Nino De Filippis !!

Vi mostro alcune immagini del Cit, tratte da riviste e giornali dell'epoca....
questa copertina lo fece molto arrabbiare !!!
Era un fiero tifoso granata e già doveva portare i colori bianconeri della Carpano, figurarsi essere affiancato nei titoli alla Juventus !!!!

eccolo in copertina con una "leopardata" Sandra Milo...

il titolo di Tuttosport del 27maggio 1961  ..Nino vincitore della tappa Palermo - Milazzo si sfoga con i giornalisti della poco avveduta condotta di gara degli italiani.